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DOMANDE FREQUENTI (FAQ)

  • Igiene orale
    COS’E’ L’IGIENE ORALE? Per igiene orale si intende tutta quella serie di manovre effettuate per ottenere la pulizia della cavità orale,siano esse a livello domiciliare che a livello professionale. Le manovre di igiene orale professionale sono diverse e consistono nella rimozione della placca batterica e del tartaro sopragengivale e sub gengivale. COS’E’ LA PLACCA? La placca è un biofilm (pellicola acquisita) bianco-giallastro, formato da uno strato di mucoproteine salivari,che viene rapidamente colonizzato da microrganismi presenti nel cavo orale e da residui di cibo. Già dopo pochi minuti dallo spazzolamento la placca si accumula sulle superfici dentali e nello spazio naturale presente tra dente e gengiva. COS’E’ IL TARTARO? Il tartaro è costituito dalla placca batterica,non correttamente rimossa,che ha subito un processo di calcificazione ed indurimento. Esso può essere rimosso solamente tramite un’igiene orale professionale. PERCHE’ RIMUOVERE PLACCA E TARTARO? I batteri presenti nella placca e nel tartaro sono causa di patologie che colpiscono la gengiva e l’osso. La gengiva potrà presentare sanguinamento ed infiammazione, e l’osso che andrà incontro a progressivo riassorbimento, provocando la mobilità dei denti interessati. Tali patologie possono essere anche asintomatiche. COME SI OTTIENE UNA CORRETTA IGIENE ORALE? Una corretta igiene orale può essere ottenuta dalla combinazione dell’igiene domiciliare e di quella professionale. Nel caso in cui l’igiene orale domiciliare risulti essere insufficiente,la condizione di igiene orale non potrà che essere inadeguata al mantenimento di un livello di salute orale idoneo. E’ molto importante inoltre, eseguire un richiamo di igiene orale professionale ogni 3-4 mesi così da tenere sotto controllo e pulire quelle zone della bocca che non è possibile raggiungere con filo interdentale e spazzolino. ESISTONO CONTROINDICAZIONI? Certamente l’igiene orale domiciliare combinata all’igiene orale professionale determinano solo vantaggi per la salute del cavo orale. Le controindicazioni,quindi,non esistono.
  • Parodontologia
    COS’E’ LA PARODONTOLOGIA? La parodontologia è la scienza che si occupa delle patologie della gengiva e dei tessuti duri che circondano il dente e che assicurano la sua stabilità. QUALI SONO LE PATOLOGIE PARODONTALI?E QUALI LE CAUSE? Le patologie parodontali si distinguono in GENGIVITE e PARODONTITE. La prima colpisce la gengiva determinandone arrossamento, gonfiore, sanguinamento. E’ reversibile con completa “restituito ad integrum” se correttamente trattata. Ad essa può seguire la parodontite determinata da perdita di osso e dell’attacco dell’osso stesso al dente. Se la parodontite si sviluppa quando la persona è molto giovane si parla di parodontite ad insorgenza precoce. Esiste poi una forma più rara di gengivite, la Gengivite ulcero-necrotica acuta (GUNA), che è una forma molto aggressiva, dolorosa, con distruzione della gengiva interdentale e a volte accompagnata da un rialzo febbrile. Le malattie del parodonto, causate da batteri presenti nel cavo orale, dipendono in maniera molto stretta dallo stile di vita: l’igiene orale non sufficiente, il fumo, lo stato di tensione e di stress hanno una forte influenza sulla malattia parodontale. L’insorgere o l’aggravarsi della malattia parodontale è influenzato inoltre da alcune malattie come diabete non controllato, patologie autoimmunitarie, l’uso di alcuni farmaci come antiepilettici e antidepressivi. E’ necessario infine tener presente l’influenza genetica, in quanto alcuni soggetti hanno una maggiore predisposizione per tale malattia rispetto ad altri. QUANDO RIVOLGERSI AD UN PARODONTOLOGO? Nel caso in cui si notano sanguinamento e/o arrossamento e/o gonfiore delle gengive, mobilità o migrazione dentali, e alitosi. QUALI SONO LE TERAPIE? Le terapie si dividono in chirurgiche e non chirurgiche. La prima terapia da effettuare è l’eliminazione del tartaro sopra e sub gengivale e la levigatura radicolare, al fine di tenere sotto controllo l’infezione batterica. A questa associare necessariamente una corretta igiene domiciliare. Se a questo punto non si è riusciti ad ottenere una situazione di salute gengivale vi sono diversi trattamenti chirurgici che hanno come scopo quello di creare un sigillo gengivale fisiologico, e una profondità di tasca gestibile correttamente con l’igiene domiciliare. ESISTONO CONTROINDICAZIONI? La controindicazione principale alla terapia chirurgica è l’incapacità da parte del paziente di mantenere in maniera adeguata la propria igiene orale. Per i soggetti con patologie non controllate, è necessario prima risolvere i problemi di salute generale con l’aiuto di specialisti.
  • Implantologia
    COS’E’ L’IMPLANTOLOGIA? Per implantologia s’intende quell’insieme di tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente affetto da edentulia totale o parziale mediante l’utilizzo di impianti dentali. COS’E’ L’IMPIANTO? L’impianto è una vite realizzata in titanio che viene inserita chirurgicamente nell’osso mascellare o mandibolare, con lo scopo di permettere la connessione con protesi totali, fisse o mobili, e con protesi parziali fisse. QUANDO E’ INDICATO L’UTILIZZO DI IMPIANTI? Gli impianti vanno a sostituire gli elementi dentali naturali e quindi si utilizzano nel caso di edentulia totale,parziale o monoedemtulia. IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO? Nella zona edentula si effettua un’incisione chirurgica dei tessuti gengivali, dalla cui divaricazione è possibile accedere alla superficie ossea. A livello osseo vengono effetuati dei fori di diametro adeguato corrispondente all’impianto scelto durante la pianificazione del caso. Gli impianti devono rimanere protetti dal carico masticatorio per 3 mesi . L’INTERVENTO VIENE PRATICATO SOTTO ANESTESIA? L’intervento viene solitamente eseguito in anestesia locale. Nel caso di inserimento di molti impianti si può associare la sedazione cosciente del paziente. QUALI TECNICHE CHIRURGICHE ESISTONO? Sono due le principali tecniche chirurgiche: bifasica o monofasica. La tecnica bifasica prevede due interventi chirurgici. Il primo intervento, comune ad entrambe le tecniche, è quello di inserimento degli impianti. Il secondo intervento ha lo scopo di esporre l’impianto e di connetterlo ad un pilastro di guarigione che condurrà ad una corretta guarigione dei tessuti gengivali che si troveranno intorno al futuro manufatto protesico. La tecnica monofasica prevede, invece, l’inserimento del pilastro di guarigione direttamente nella prima ed unica fase chirurgica. Con questa tecnica, in alcuni casi, è possibile effettuare il CARICO IMMEDIATO, e cioè il manufatto protesico viene collegato all’impianto entro alcune ore (max 72 ore). COS’E’ L’IMPLANTOLOGIA T.C.-GUIDATA? Attraverso l’utilizzo di programmi dedicati, oggi è possibile l’elaborazione di TC(Tomografia Computerizzata) per lo studio anatomico e radiologico dell’osso mandibolare e mascellare. Con il computer si programma la posizione degli impianti e dei denti sul modello tridimensionale dell’osso. Sarà così possibile riabilitare un paziente con protesi fissa supportata dagli impianti, in una sola seduta e con una minima invasività. Il paziente si sottopone ad una TC Dentascan indossando una mascherina baritata che mima la posizione dei denti che il paziente avrà in bocca. Quindi viene effettuato uno studio per pianificare la posizione precisa degli impianti in funzione dell’osso residuo e delle strutture anatomiche da rispettare. Viene costruita una mascherina in resina che fungerà d guida chirurgica durante l’intervento. In questo modo gli impianti verranno inseriti perfettamente nella posizione programmata sul computer. COS’E’ L’ALL ON FOUR? Per i pazienti completamente edentuli la tecnica di riabilitazione più indicata è l’All on four. Si basa sugli studi del Dottor Malò, che è riuscito ad individuare all’interno del cavo orale quattro punti di ancoraggio che garantiscono una stabilità pressochè perfetta delle future protesi ed un rispetto completo della distribuzione dei carichi masticatori. Quindi tale tecnica prevede l’inserimento di quattro impianti e la realizzazione di una protesi fissa avvitata su tali impianti. COSA SI DEVE FARE NEL POST-OPERATORIO? Il paziente dovrà seguire una terapia farmacologica per controllare il dolore e l’infiammazione. Egli dovrà inoltre seguire alcuni suggerimenti, quali riposo fisico e detersione della ferita fino alla rimozione della sutura. QUALI COMPLICANZE POSSONO PRESENTARSI NELL’IMMEDIATO POST-OPERATORIO? Il paziente potrà manifestare: gonfiore, dolore, ecchimosi e sanguinamento. Il gonfiore potrà presentarsi nella zona operata, in genere aumenta nei primi 3 giorni per regredire successivamente. Il dolore in genere è lieve e facilmente eliminabile con l’uso di farmaci analgesici. L’ecchimosi consiste nella formazione di un livido sulla zona cute del viso. E’ caratterizzata dallo stravaso di sangue nei tessuti circostanti, simile a quello che si verifica dopo un trauma di qualsiasi altra entità. Il sanguinamento, infine, si presenta raramente. Nel caso esso sia accentuato si potrà provvedere con l’utilizzo di farmaci antiemorragici. SI PUO’ PERDERE UN IMPIANTO? L’impianto è una vite realizzata in titanio. Il titanio viene definito come “bioinerte”. I materiali bioinerti, non vengono riconosciuti dall’organismo, quindi l’inserimento di una vite in titanio non causa nessuna reazione da parte dell’organismo. Nonostante questo l’impianto può essere perso per errore di tecnica operatoria, infezione e carico precoce in assenza delle indicazioni.
  • Profilassi
    COS’E’ LA PROFILASSI? Profilassi vuol dire prevenzione delle patologie orali, come ad esempio le carie o la gengivite. La prevenzione è il tipo di cura odontoiatrica più efficace e predicibile per mantenere la salute orale del paziente. COME SI FA’ PREVENZIONE NELL’ADULTO? La visita odontoiatrica permette di rilevare precocemente le eventuali nuove patologie al fine di curarle nella maniera più semplice e nel caso in cui ci siano, di tenere sempre sotto controllo i “vecchi lavori” e di sostituirli solo quando risulti veramente necessario. E’ necessario effettuare visite di controllo periodiche programmate dal professionista. E infine se l’odontoiatra la ritterrà necessaria, prescriverà la seduta di igiene orale. COME SI FA’ PREVENZIONE NEL BAMBINO? La prevenzione dentale nel bambino si attua precocemente già con l’assunzione di fluoro da parte della madre, si continua con l’educazione a corrette abitudini alimentari ed igieniche. Quando la dentatura decidua è completa(circa 2 aa di età) è indicato portare il bambino ad una visita odontoiatrica. In questo modo si possono individuare precocemente le eventuali patologie presenti, come carie, o anomalie nella posizione dei denti e/o nella crescita scheletrica del cranio del bambino. COS’E’ LA SIGILLATURA DEI DENTI? (solchi e fosse) A circa 6 aa di età erompono in arcata i primi elementi dentali definitivi(primi molari ed incisivi inferiori) che devono essere tenuti sotto controllo. I denti posteriori presentano sulla superficie occlusale dei solchi profondi e fossette, non facilmente detergibili, sui quali si rende facile l’instaurarsi di un processo carioso. Per ovviare a questo si effettua la sigillatura dei solchi e fossette. Tale procedura consiste nel passare una particolare resina sigillante nel solco e nella fossetta dopo aver trattato lo smalto con una sostanza acida che provoca delle micro ritenzioni per la resina stessa che consente così alla stessa di aderire al dente. A COSA SERVE L’APPLICAZIONE DI FLUORO SUI DENTI? Il fluoro possiede un’elevata capacità di inibizione dell’attività batterica della placca dentale e riduce la demineralizzazione dello smalto favorendone la remineralizzazione. In molti soggetti cario recettivi può essere indicata l’applicazione di gel di fluoro con contatto con le superfici dentali.
  • Conservativa
    COS’E’ LA CONSERVATIVA? La conservativa è una branca dell’odontoiatria restaurativa che si occupa della cura degli elementi dentali affetti da patologia cariosa, tramite l’eliminazione di smalto e dentina cariati, e ricostruzione con materiale da otturazione. COS’E’ LA CARIE? La carie dentaria è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente(smalto e dentina) su base batterica. PERCHE’ SI CARIANO I DENTI? La carie è provocata da una concomitanza di fattori : batteri presenti nel cavo orale, assunzione di zuccheri(quantità,frequenza e qualità), la presenza di alterazioni dello smalto dentale (demineralizzazione, ipoplasie). QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI DELLA CARIE? La carie può essere asintomatica o provocare dolore o sensibilità agli stimoli termici e/o meccanici. L’aspetto del dente può sembrare normale nelle carie sotto minate oppure presentare un colorito che và dal marrone al nero con o senza presenza di cavitazione. COME SI FA’ DIAGNOSI DI CARIE? La carie dentale si evidenzia tramite l’esame obiettivo e l’esame radiografico. COME SI ELIMINA LA CARIE? Il tessuto cariato viene eliminato tramite l’utilizzo di strumenti rotanti con anestesia locale. Tale tessuto eliminato verrà poi sostituito tramite l’otturazione dentale. COSA SONO LE OTTURAZIONI DENTALI? Le otturazioni dentali sono tra le cure di mantenimento più praticate nell’odontoiatria conservativa per recuperare i denti danneggiati dalla carie o da altre patologie o da traumi subiti. L’otturazione è finalizzata al recupero funzionale ed estetico dei denti oltre che a mantenere in salute il dente. I materiali utilizzati sono principalmente due: resine composite ed amalgama. COSA SONO LE RESINE COMPOSITE? Le resine composite sono costituite da resina micro riempita di materiali simil-ceramici che donano al materiale resistenza ed estetica.Tali resine offrono una grande varietà di colori ,tale da permettere all’odontoiatra di affrontare tutte le realtà dentali.Altra caratteristica fondamentale di tale materiale è l’adesività, esso infatti si unisce al dente tramite un meccanismo adesivo, permettendo un maggior risparmio di tessuto dentale sano. La resina composita si presenta come un materiale plastico che và stratificato e modellato sul dente. Tale materiale viene indurito tramite l’uso della luce della lampada che scatena una reazione chimica di polimerizzazione. La grande capacità estetica delle resine composite ne determina l’ utilizzo nei restauri estetici anteriori. COSA SI INTENDE PER RESTAURI ESTETICI ANTERIORI? I restauri estetici anteriori si dividono in indiretti e diretti. I restauri indiretti sono dei manufatti in ceramica preparati dall’odontotecnico dopo la preparazione dentaria e la presa dell’impronta da parte dell’odontoiatra. I restauri diretti vengono invece effettuati dall’odontoiatra in un’unica seduta tramite stratificazione delle resine composite. Tramite il restauro diretto possono essere ricostruiti elementi dentali danneggiati da patologie cariose,da traumi,dalla presenza di ipolasie ed erosioni dello smalto. COS’E’ L’AMALGAMA? L’amalgama è una miscela di argento,mercurio,stagno,rame e zinco. Un restauro dentale in amalgama viene eseguito mediante opportuna preparazione geometrica del dente perché essa si lega al dente solo tramite ritenzione meccanica. Per motivi estetici viene utilizzata solo nei restauri dei denti posteriori e in aree poco visibili della bocca. L’amalgama viene preparata al momento dell’utilizzo e modellata sul dente. Dopo un certo periodo di indurimento l’amalgama viene rifinita e lucidata. COME SI SCEGLIE TRA RESINE COMPOSITE ED AMALGAMA? E’ necessario selezionare i casi ed applicare le tecniche secondo precise indicazioni cliniche. Le caratteristiche degli elementi dentali da restaurare, le dimensioni della cavità e le configurazioni dei restauri da eseguire sono elementi fondamentali da considerare nella scelta del tipo di restauro. Il limite delle resine composite è costituito dal fatto che esse temono l’umidità e quindi è necessario utilizzarle in campo operatorio completamente asciutto, A questo scopo viene utilizzata di norma la diga (un foglio di gomma che isola gli elementi dentali che devono essere ricostruiti) ,altro limite dei compositi e le pigmentazioni alle quali vanno incontro dopo alcuni anni . In alcuni casi non è possibile ottenere un campo operatorio asciutto e perciò non si può utilizzare la resina composita. L’amalgama, rispetto alle resine composite, è meno estetica(di colore grigio argento), ma teme meno l’umidità e quindi può essere utilizzata anche in campi operatori non completamente asciutti.
  • Endodonzia
    COS’E’ L’ENDODONZIA? L’endodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa delle patologie della polpa dentale. COS’E’ LA PATOLOGIA PULPARE? La polpa dentaria è un tessuto connettivo riccamente innervato e vascolarizzato racchiuso in una cavità da pareti rigide(il dente). Essa sottoposta a stimoli irritativi (infiammatori ed infettivi) risponde con un’infiammazione che ne determina aumento di volume ma le sue peculiari caratteristiche ne rendono impossibile l’espansione ed il drenaggio, si parla di PULPITE ACUTA .Una volta in pulpite acuta, il dente si può considerare in NECROSI, poiché manca l’apporto nutritivo. Questa infezione può propagarsi al di fuori del dente e diffondere all’osso circostante provocando lesioni radiotrasparenti periradicolari e/o periapicali. Ad esse possono associarsi anche lesioni a livello mucoso come ascessi e fistole. QUALI SONO LE CAUSE? La patologia pulpare e la necrosi pulpare sono riconducibili a diversi fattori: batterici (lesioni cariose, tasche parodontali), fisici (traumi, forze ortodontiche mal gestite, bruxismo, abrasioni, erosioni),termici e chimici. QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI DI PATOLOGIA PULPARE? Nella fase di pulpite acuta il paziente riferisce una sensazione di dolore. Il dolore in genere è localizzato si ha sensazione di allungamento del dente , intermittente, spontaneo e/o provocato, aumenta con gli stimoli termici(caldo),in clinostatismo. Il dente è sensibile alla percussione ed il paziente può avvertire la sensazione di “dente allungato”.Nella fase di necrosi il dente risulta essere asintomatico e può essere dicromico. COME SI FA’ DIAGNOSI? La diagnosi viene effettuata tramite l’anamnesi, l’esame obiettivo, ed esami sussidiari(test termici di vitalità e radiografie). QUAL E’ LA TERAPIA? La terapia è costituita dal trattamento endodontico, quello che viene comunemente definito come “devitalizzazione”. Il dente viene quindi privato della polpa camerale e canalare. Tale procedimento consiste nella completa ed accurata detersione con appositi strumenti manuali e rotanti, della camera pulpare e dei canali radicolari. L’obiettivo della terapia endodontica è quello di diminuire drasticamente la carica batterica ,cercando di raggiungere la “completa sterilità”. Alla detersione segue una corretta sagomatura dei canali radicolari che verranno poi sigillati con un materiale inerte detto guttaperca. A seconda dell’elemento dentario e della gravità del caso tale trattamento può essere effettuato in una o più sedute. C’E’ DOLORE NEL POST-OPERATORIO? In genere si riscontra un indolenzimento del dente trattato per i primi 3-4 giorni. QUAL E’ IL SUCCESSO DI UN TRATTAMENTO ENDODONTICO? La percentuale di successo in genere è alta ,ma comunque essa dipende dalla gravità del caso determinata dalla presenza di lesione periapicale, periradicolare, di canali laterali. Un elemento devitalizzato è comunque un elemento più debole ed è quindi consigliato inserire dei perni e/o dei restauri protesici. C’E’ POSSIBILITA’ DI RITRATTAMENTO? Nel caso permanga una lesione periapicale e/o la sintomatologia dolorosa, o nel caso in cui si evidenzi la presenza di cure canalari corte, è possibile effettuare un ritrattamento endodontico; nel caso in cui risulti necessario,è possibile anche sottoporsi ad un intervento di apicectomia(chirurgia endodontica).
  • Chirurgia orale
    COSA SI INTENDE PER CHIRURGIA ORALE? La chirurgia orale si occupa di tutta una serie di interventi chirurgici atti a porre rimedio a situazioni biologiche ed anatomiche problematiche e divenute in alcuni casi irreversibili. Tramite interventi di chirurgia orale si riesce a ripristinare la salute del cavo orale. QUALI SONO GLI INTERVENTI CHIRURGICI? Gli interventi chirurgici si dividono in interventi di chirurgia orale e di chirurgia parodontale. Gli interventi di CHIRURGIA ORALE sono : estrazioni dentarie semplici; estrazioni di denti del giudizio erotti,semi-inclusi,inclusi; estrazioni di residui radicolari; rimozione di cisti; apicectomia; esposizione o estrazione di canini inclusi; frenulotomia e frenulectomia; asportazione di neoformazioni di tessuto molle e biopsia. Gli interventi di CHIRURGIA PARODONTALE hanno come scopo quello di eliminare la presenza di tasca parodontale e di creare un sigillo fisiologico dello spazio presente tra dente e gengiva. Le tecniche delle chirurgia parodontale sono: chirurgia osteoresettiva; chirurgia rigenerativa; chirurgia muco-gengivale. COS’E’ LA CHIRURGIA OSTEORESETTIVA? Lo scopo è quello di eliminare o ridurre la profondità della tasca parodontale. Viene effettuato un lembo, cioè una sezione di gengiva e/o mucosa separata dai tessuti sottostanti per consentire accesso al tessuto osseo e alla superficie radicolare. Le superfici radicolari vengono sottoposte a scaling e levigatura radicolare. La superficie ossea può essere rimodellata al fine di attuare il corretto riposizionamento della gengiva, che con tale tecnica può esssere dislocata in una posizione differente rispetto a quella originale. Con tale tecnica viene quindi, ripristinata l’anatomia fisiologica dell’osso alveolare ad un livello più apicale. In alcuni casi alla chirurgia osteoresettiva si può associare la RIZECTOMIA o RIZOTOMIA dei denti pluriradicolati. La chirurgia radicolare prevede il trattamento delle radici e della forcazione di elementi dentali pluriradicolati affetti da processi patologici di natura diversa, soprattutto parodontale.Si tratta di terapie conservative che permettono il recupero di tali elementi, sacrificandone esclusivamente le porzioni radicolari compromesse. COS’E’ LA RIZOTOMIA? Per Rizotomia si intende la separazione di una radice dalle altre che viene mantenuta in sede. COS’E’ LA RIZECTOMIA? Per Rizectomia si intende la separazione ed estrazione di una radice dentale. COS’E’ LA CHIRURGIA RIGENERATIVA? Tale chirurgia ha come scopo l’eliminazione della tasca parodontale e la ricostruzione del periodonto marginale. Le metodologie chirurgiche di rigenerazione del periodonto possono essere divise in 3 classi fondamentali: membrana(barriera fisica); amelogenine membrana più amelogenine COS’E’ LA CHIRURGIA MUCO-GENGIVALE? Lo scopo della chirurgia muco-gengivale è la creazione e l’ampliamento della gengiva aderente. Tale aumento di gengiva aderente è finalizzata a tre obiettivi: favorire la rimozione della placca intorno al margine gengivale; migliorare l’estetica (ricopertura delle recessioni); ridurre l’infiammazione intorno ai denti restaurati (chirurgia pre-protesica). Le tecniche chirurgiche utilizzate sono diverse: lembo a riposizionamento coronale (cioè verso la corona del dente); lembo a scorrimento laterale; innesto di gengiva libera; innesto di connettivo; L’INTERVENTO CHIRURGICO E’ DOLOROSO? Gli interventi vengono effettuati in anestesia locale quindi sono totalmente indolori. L’effetto dell’anestetico dura per alcune ore, al termine delle quali solitamente non sono presenti particolari dolori. Può essere presente una sensazione di gonfiore e tensione nella zona sottoposta d intervento, controllabile mediante l’assunzione di farmaci analgesici-antinfiammatori e dell’utilizzo di impacchi di ghiaccio. COSA SI DEVE FARE NEL POST-OPERATORIO? E’ bene seguire per i primi giorni dopo l’intervento alcuni suggerimenti circa l’alimentazione, le abitudini (assunzione di alcolici,fumo),l’attività fisica e l’igiene orale. QUALI SONO I TEMPI DI GUARIGIONE? Occorreranno circa due settimane prima che si verifichi la guarigione delle mucose e circa 3-6 mesi per la guarigione del tessuto osseo. Se l’intervento chirurgico a cui ci si è sottoposti ha richiesto l’applicazione di punti di sutura, essi verranno rimossi dopo 8-10 giorni dall’intervento.
  • Protesi
    COS’E’ LA PROTESI? La protesi è la branca dell’odontoiatria che si occupa di ripristinare o sostituire elementi dentali mancanti con manufatti protesici. PERCHE’ DEVE ESSERE RIPRISTINATA LA NORMALE MORFOLOGIA DEL CAVO ORALE? Le motivazioni sono molteplici: il ripristino di una corretta funzione masticatoria con un corretto equilibrio tra superfici dentali, guance,labbra,lingua e muscoli masticatori; il ripristino di una corretta funzione fonetica; il ripristino di una funzione estetica, di grande rilievo per le condizioni psichiche di ogni individuo. QUANTI TIPI DI PROTESI ESISTONO? Fondamentalmente si considera una distinzione tra protesi fissa e protesi mobile. Entrambi i tipi possono essere totali, parziali o interessare un singolo elemento. COSA SI INTENDE PER PROTESI FISSA? La protesi fissa viene fissata agli elementi pilastro, siano essi elementi naturali o impianti, e quindi non può essere rimossa dal paziente. Tali protesi se si ancorano ad un elemento naturale (preventivamente limato), o ad un perno-moncone inserito in una radice residua, vengono definite CORONE PROTESICHE. Nel caso in cui esse poggiano su elementi adiacenti,preventivamente limati, per sostituire un elemento mancante trai due, vengono definite PONTI. Nel caso in cui siano ancorate a degli impianti endoossei vengono definite PROTESI SU IMPIANTI. QUALI SONO I MATERIALI UTILIZZATI PER PROTESI FISSE? Le corone possono essere realizzate in metallo, metallo-ceramica, solo ceramica, zirconio, di silicato. QUALI SONO I TEMPI? L’elemento pilastro deve essere limato dall’odontoiatra al fine di ottenere la forma del moncone corretta, e tale operazione può richiedere più di una seduta. E’ poi necessario utilizzare una corona provvisoria al fine di permettere una corretta guarigione della gengiva che andrà a circondare il manufatto protesico. QUALI SONO LE POSSIBILITA’ DI RIPRISTINO DI UN SINGOLO ELEMENTO? Un elemento singolo può essere ripristinato, come precedentemente descritto, tramite corona protesica fissa, che richiede una limatura dell’elemento dentario per trasformarlo in moncone (il dente viene limato a 360 gradi,viene quindi limata ogni parete del dente che ne risulterà ridotto di volume). Altri manufatti protesici, quali INTARSI e FACCETTE, non richiedono la limatura fino alla realizzazione del moncone, ma solo una preparazione cavitaria. COS’E’ UN INTARSIO? L’intarsio è l’equivalente di una corona protesica che non richiede una riduzione del dente a 360 gradi ma solo una preparazione cavitaria, simile a quella effettuata per i restauri diretti(le otturazioni classiche). L’intarsio ,essendo un restauro indiretto, richiede la preparazione cavitaria e la presa dell’impronta in prima seduta;la realizzazione del manufatto da parte del tecnico;ed infine, la cementazione in seconda seduto tramite l’utilizzo di cementi resinosi auto e foto-polimerizzabili. Il materiale utilizzato per la realizzazione dell’intarsio è la ceramica. Per vedere le IMMAGINI entrare nella sezione CASI CLINICI e cliccare su PROTESI. COS’E’ UNA FACCETTA? La faccetta è un sottile guscio di ceramica che viene cementata sulla superficie esterna del dente. Le faccette, nella maggior parte dei casi, vengono utilizzate per il restauro dei denti anteriori. Tale restauro richiede una limatura minima che và ad eliminare una piccola parte di sostanza dentale rimanendo sempre entro i limiti dello smalto. Anche la faccetta è un restauro indiretto poiché richiede la limatura e la presa dell’impronta in prima seduta; la realizzazione del manufatto da parte del tecnico; e la cementazione in seconda seduta tramite l’utilizzo di cementi resinosi auto e foto-polimarizzabili. Lo spessore della faccetta è molto sottile e permette il raggiungimento di grandi risultati estetici,risultando completamente invisibili ad occhio nudo. Per vedere le IMMAGINI entrare nella sezione CASI CLINICI e cliccare su PROTESI. QUALI SONO LE INDICAZIONI ALLE FACCETTE? Le indicazioni sono per la maggior parte di natura estetica: discromie; diastemi(spazio tra i denti); anomalie di forma del dente; ipoplasie dello smalto(carenza di smalto in alcune zone); denti usurati; denti abrasi; denti con anomalie di posizione(ad esempio leggermente ruotati o disallineati). COSA SI INTENDE PER PROTESI MOBILE? La protesi mobile è così definita perché può essere facilmente rimossa dal paziente. Tali protesi sono costituite ,in genere, da una base in resina,a volte rinforzata con metallo,e da elementi dentari realizzati in resina o in ceramica. La protesi mobile può essere totale o parziale. COME E’ FATTA UNA PROTESI MOBILE TOTALE? La protesi mobile totale và a sostituire tutti gli elementi dentali dell’arcata. Essa deve essere “ancorata” sulla sella edentula e quindi i carichi masticatori verranno scaricati completamente sulla mucosa e sull’osso. Nel caso in cui sia ancora presente una quantità di osso adeguata sarà possibile l’inserimento di alcuni impianti che fungeranno da ancoraggio per la protesi mobile. COME E’ FATTA UNA PROTESI MOBILE PARZIALE? La protesi mobile parziale và a sostituire solo alcuni degli elementi dentali, quindi gli elementi adiacenti rimanenti fungono da ancoraggio. A tale scopo vengono costruiti sulla protesi dei ganci metallici di ritenzione e di appoggio sui denti adiacenti. Quando la protesi possiede una struttura di sostegno metallica viene definita PROTESI SCHELETRATA, E TALE STRUTTURA NE AUMENTA LA STABILITA'. QUAL E’ LA DURATA NEL TEMPO DEI MANUFATTI PROTESICI? La prognosi è a 10 anni.
  • Ortodonzia
    COS’E’ L’ORTODONZIA? Ortodonzia,dal greco “dontia”: “denti” , “orto”: “dritto”. L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di correggere le disarmonie cranio-facciali, curando dunque le malocclusioni, le malposizioni dentali, e più in generale il normale funzionamento dell’apparato stomatognatico, la crescita delle basi ossee e la posizione dei denti. A QUALE ETA’ SI PUO’ FARE IL PRIMO TRATTAMENTO ORTODONTICO? Il periodo migliore risulta essere in fase di crescita in modo da poter ancora influenzare la crescita ossea verso la direzione corretta. Insieme alla crescita ossea sarà possibile controllare e cercare di direzionare correttamente l’eruzione dentale. L’ADULTO PUO’ FARE IL TRATTAMENTO ORTODONTICO? La risposta è si, anche se è necessaria una valutazione della situazione parodontale ed ossea. Le indicazioni dell’ortodonzia nell’adulto sono: problematiche estetiche; ortodonzia pre-protesica e pre-implantare; problematiche ATM(Articolazione Temporo-Mandibolare); malocclusioni non corrette in età pediatrica. QUALI SONO I PRINCIPALI DIFETTI? La descrizione dei difetti ortodontici scaturisce dall’osservazione di uno scorretto rapporto tra mascellare superiore e mandibola. Il rapporto normale dentale e scheletrico tra mascellare superiore e mandibola è definito di I Classe e descrive il mascellare superiore ed i denti dell’arcata superiore leggermente avanzati rispetto alla mandibola e ai denti dell’arcata inferiore. Il difetto di II Classe descrive il mascellare superiore ed i denti dell’arcata superiore eccessivamente avanzati rispetto alla mandibola e ai denti dell ’arcata inferiore. Il difetto di III Classe descrive il mascellare superiore ed i denti dell’arcata superiore eccessivamente arretrati avanzati rispetto alla mandibola e ai denti dell ’arcata inferiore. Il difetto di “morso aperto” si ha quando i denti anteriori non si toccano. Il difetto di “morso crociato” si ha quando uno o più denti superiori chiudono internamente a quelli inferiori. Il difetto di “morso profondo” si ha quando i denti superiori coprono troppo quelli inferiori. Il difetto di “affollamento” si ha quando alcuni denti sono sovrapposti ad altri. COME SI FA’ DIAGNOSI? La diagnosi viene effettuata tramite anamnesi, esame obiettivo, fotografie del viso e della bocca, presa delle impronte per sviluppare dei modelli delle arcate in gesso, esami radiografici quali ortopantomografia e telecranio in proiezione latero-laterale, sul quale verrà effettuato lo studio cefalo metrico. COS’E’ LO STUDIO CEFALOMETRICO? Per esame cefalo metrico si intende la misurazione di determinati angoli e determinati piani passanti per punti prestabiliti.Tali misurazioni vengono poi messe a confronto con delle misurazioni standard (definite per un soggetto normale). Con tale studio si hanno informazioni sul biotipo facciale e sulla tendenza di crescita del soggetto. QUALI TERAPIE ESISTONO? Esistono tre principali tipi di terapie: 1)Funzionali: tese a ridurre ed eliminare eventuali atteggiamenti viziati con opportuni esercizi muscolari e/o con apparecchiature passive. 2)Meccaniche: si utilizzano apparecchi attivi ,cioè in grado di esercitare delle forze che vanno a correggere le anomalie riscontrate. Tali apparecchi possono essere: Ad appoggio extra-orale: mento,fronte,collo. Ad appoggio alveolo-dentario: placche di resina e metallo. Ad appoggio dentario: costituiti da brackets o bande metalliche incollate sui denti ed uniti con un filo metallico. 3)Chirurgiche: trovano indicazione principalmente nelladulto, quando i metodi ortodontici e/o ortopedici non sono risolutivi. QUALI SONO I PRINCIPALI TIPI DI APPARECCHIATURE? I principali tipi di apparecchi si dividono in due categorie: FISSI e MOBILI. COS’E’ L’APPARECCHIO MOBILE? L’apparecchio mobile è in genere una placca costruita di metallo e resina a cui si possono associare vari dispositivi,come ad esempio molle,viti di espansione,etc. In genere si utilizza nelle prime fasi del trattamento del bambino per eliminare eventuali abitudini viziate o per espandere il palato. Nelle apparecchiature mobili rientrano anche le mascherine trasparenti utilizzate per piccoli spostamenti dentali oppure più frequentemente come contenzione. COS’E’ L’APPARECCHIO FISSO? L’apparecchio fisso è costituito da una serie di attacchi(brackets) che vengono incollati con resine composite sui denti e collegati tra di loro con un filo metallico. I brackets possono essere metallici o estetici (resina o ceramica). Tale apparecchiatura è definita fissa perché può essere smontata e modificata solo dall’odontoiatra. QUALI SONO I TEMPI DELLE TERAPIE? A seconda della gravità del caso variano da alcuni mesi a 2-3 anni. Alcuni casi possono richiedere l’utilizzo di pi apparecchiature ortodontiche differenti in tempi della vita diversi in genere un primo tempo prima del picco di crescita ed un secondo tempo a termine crescita). I RISULTATI VENGONO MANTENUTI PER TUTTA LA VITA? Gli elementi dentali vengono portati in una posizione che pur essendo quella più corretta non è però quella naturale.Essi tendono quindi a spostarsi.E’ necessario portare una contenzione,in genere una mascherina di resina trasparente,da mettere solo durante la notte,ma si tratta di un contenzione “a vita”.
  • Implantologia TC-Guidata
    COS' E' IMPLANTOLOGIA TC-GUIDATA ED EVENTUALE CARICO IMMEDIATO? La tecnica con la dima chirururgica e la chirurgia guidata non richiede nessuna incisione ,nessun intervento cruento. E' necessario solo il posizionamento della dima chirurgica precedentemente confezionata che viene posizionata in bocca con delle boccole guida che danno la direzione e la profondità di inserimento degli impianti. COME SI ESEGUE TALE TECNICA? E' necessario eseguire una TC Dentalscan per valutare la quantità e la qualità ossea e per programmare la posizione degli impianti. A tale scopo la TC viene effettuata con delle mascherine posizionate in bocca per avere dei reperi per l'inserimento degli impianti. Tramite specifici programmi computerizzati (CAD CAM),verrà elaborata la posizione degli impianti e quindi sarà possibile anche la costruzione della protesi provvisoria che sarà avvitata in bocca lo stesso giorno dell'intervento. QUALI SONO LE FASI DI TALE TECNICA? In prima fase vengono prese le impronte del paziente,vengono fatte delle fotografie,vengono fatte le radiografie e viene prescritta la TC Dentalscan con mascherine di riferimento. In seconda fase si procede all'inserimento degli impianti e all'avvitamento della protesi provvisoria. In terza fase ,dopo circa 3-6 mesi, verrà avvitata la protesi definitiva. QUALI DANNI POSSONO PROVOCARE I DISORDINI ALIMENTARI? I disturbi alimentari portano solitamente gravi conseguenze per la salute dei denti. Ad esempio, il vomito auto indotto può portare a danni alla struttura del dente, dato che il rigurgito ha con sé anche gli acidi che sono normalmente prodotti dallo stomaco, i quali a lungo andare possono consumare lo smalto dei denti. Inoltre, il vomito può portare anche a delle alterazioni del colore e della forma dei denti.Solitamente, coloro che soffrono di questi disturbi alimentari, in genere hanno un istinto ad agire segretamente. Tuttavia, quando si fa una visita dal dentista è quasi impossibile nascondere i danni ai denti, tra i quali possiamo vedere l’erosione dello smalto dei denti(soprattutto sul versante linguale), le ulcere in bocca e i denti molto sensibili. QUAL'E' LA TERAPIA? In realtà la terapia migliore è quella di eliminare il disturbo all'origine. A livello dentale si può effettuare una fluorazione dei denti ,con lo scopo di ottenere una remineralizzazione dello smalto. Inoltre si può cercare di ridurre la sensibilità tramite la desensibilizzazione.
  • Gnatologia
    COS'E' LA GNATOLOGIA? è una branca dell' odontoiatria che studia la fisiologia e patologia e le funzioni dell'apparato stomatognatico (masticazione, deglutizione, fonatoria, posturale) e pertanto, studia i rapporti tra i mascellari, denti, articolazioni temporo-mandibolari di destra e sinistra, muscoli che muovono i mascellari e sistema nervoso che comanda quei muscoli, compresa la lingua. La terapia si serve di apparecchiature di resina e/o metallo,definiti bite(di vario genere) che riposizionano la mandibola producendo allo stesso tempo un rilassamento muscolare dei muscoli masticatori e di tutti gli altri muscoli interessati.
  • Pedodonzia
    COS'E' LA PEDODONZIA? La pedodonzia o odontoiatria pediatrica si occupa della cura dei denti del bambino. In questa fase risulta importantissimo fare PREVENZIONE al fine di evitare l'insorgenza di lesioni cariose o di intercettarle e curarle in fase iniziale,e di individuare l'eventuale presenza di malocclusioni dentarie. PERCHE' E' IMPORTANTE CURARE I DENTI DECIDUI? La cura dei denti da latte risulta essere importante tanto quanto quella dei denti permanenti. Gli elementi dentali decidui svolgono infatti diverse funzioni : - mantengono lo spazio in arcata per l'eruzione dei futuri elementi permanenti ; - guidano la crescita scheletrica dell'osso mandibolare e mascellare ; - infezioni dei denti decidui possono determinare alterazioni di colore e di forma dello smalto dei denti permanenti ; - la presenza di tutti gli elementi decidui sani rappresenta un presupposto per una corretta funzione masticatoria e fonatoria.
  • Alitosi
    COSA SI INTENDE PER ALITOSI? Si definisce alitosi l'odore sgradevole dell'alito. Le cause possono essere diverse : patologie metaboliche, patologie respiratorie,assunzione di farmaci che riducono la produzione di saliva (che tra le varie fuzioni ha anche quella di detersione del cavo orale), ma può spesso dipendere da scarsa igiene orale o da protesi dentali con scarsa manutenzione, dalla presenza di carie o di infezioni orali o altro ancora. Quando la causa è all'interno del cavo orale, il cattivo odore è da imputare alla presenza di batteri che ,nella loro azione dannosa sui tessuti, favoriscono lo sprigionarsi di composti volatili solforati. QUALI SONO LE TERAPIE DELL'ALITOSI? Per prima cosa è necessario individuarne la causa, se essa è di origine sistemica è necessario consultare lo specialista. Quando l'alitosi è causata da problematiche del cavo orale ,esse vanno indivituate e modificate. Le strategie terapeutiche sono diverse : trattamento delle condizioni patologiche orali e dentoparodontali eventualmente presenti ; modifica degli stili di vita per l'eliminazione del contributo alitogeno delle sostanze voluttuarie ; correzione della dieta se ricca di alimenti alitogeni; risulta utile anche evitare lunghi periodi di digiuno interprandiale; adeguamento del regime di igiene orale, con l'adozione di schemi e manovre opportunamente mirate alla prevenzione dell'alitosi e appuntamenti periodici per il controllo dell'igiene e l'esecuzione dell'igiene orale professionale; controllo chimico della placca batterica, con l'obiettivo di diminuire la presenza relativa delle specie alitogene, in particolare a livello delle aree rilevanti per la produzione di composti volatili solforati.

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